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venerdì 5 giugno 2009

Oscar White: la cultura Hip Hop per il sociale

Quando vidi la prima volta Oscar, durante la trasmissione di Anno Zero, rimasi incollata allo schermo in uno stato di agitazione e partecipazione totale alle sue parole. Parole dure, crude, sincere, forse mai sentite in contesti televisivi nazionali prima di quella sera ("Ancora tu" 07/02/2008).
Portava con sé la triste storia delle White, le case fatte di amianto di Milano Rogoredo, che in 25 anni avevano avvelenato e ucciso per malattie tumorali decine di inquilini, tra cui alcuni dei suoi amici.
Nei suoi occhi taglienti ho rivisto lo spirito combattivo di un grande artista italiano, Gian Maria Volonté, definito dai critici "un attore contro", che attraverso l'arte del cinema ha sempre portato avanti determinati valori sociali. E come Volonté, Oscar usando l'arte che gli è propria, la musica rap, ha intrapreso la medesima strada: lottare per qualcosa di socialmente utile.
Con il pezzo "Milano Sud-Est" ha dato voce ed espressione alla denuncia delle case d'amianto e tramite i suoi numerosi interventi pubblici in tv, web, radio, nelle strade e nelle piazze è riuscito a smuovere una situazione che stagnava da troppo tempo e a cambiare le sorti di un quartiere di Milano.
Oggi continua a dedicarsi al campo sociale portando avanti progetti nelle scuole come educatore di strada, cercando di trasmettere ai ragazzi il valore del rispetto, la socialità di cui la cultura Hip Hop è portatrice, la positività dell'espressione artistica e l'importanza di indirizzare in una direzione creativa le proprie energie, senza disperderle in violenze e futilità.
Attraverso i suoi testi, racconta storie di vita di quartiere, da cui egli stesso è riuscito ad emergere, riporta sulla scena rap italiana quella rabbia sociale, i valori civici, urbani, i suoni e la cultura della strada, che erano propri del rap originario, nato negli anni '70 nelle comunità afroamericane di New York.
Nel giugno 2008 è uscito il suo primo album, "24 Tocchi" distribuito da Vibrarecords
, di cui segnalo le tracce "Angeli e Demoni" e "Blocchi", termine tradotto dall'inglese Block cioè "quartiere", "isolato" che in Italia ha assunto una doppia connotazione, quella di "blocco di cemento" a indicare i palazzoni condominiali di periferia, da cui spesso i rapper provengono.
Di seguito la video intervista a Oscar White realizzata a Milano nel mese di maggio 2009.



mercoledì 13 maggio 2009

Il caso delle White di Rogoredo, un anno dopo

Nella zona sud est di Milano, quartiere Rogoredo, sorgono le tristemente note Case Bianche, dette "White" dalle nuove generazioni che sono nate e cresciute qui, edifici di edilizia popolare costruite nei primi anni ’80 che ospitano 152 famiglie.

Questi edifici hanno una particolarità: i pannelli che rivestono le loro pareti esterne sono fabbricati in amianto, materiale cancerogeno, dichiarato illegale dalla legislazione italiana dal 1992 (legge n. 257 del 1992), anche se già nei decenni precedenti si conoscevano i rischi per la salute legati al suo utilizzo.
Infatti, dopo pochi anni di esposizione alle intemperie e all’usura del tempo, i pannelli delle White hanno cominciato a sgretolarsi e a rilasciare nell’aria le fibre cancerogene.
La prima denuncia ufficiale viene esposta dagli inquilini delle White nel 1986, quando si verificano i primi casi sospetti di malattia e morte per cancro. Successivamente vengono esposte continue denunce al comune, fatte vane promesse ed il caso delle “White” cade e ricade nel dimenticatoio, fino al 2002 anno in cui finalmente dopo 20 anni di sofferenze viene riconosciuto ufficialmente il problema ed il vice sindaco Riccardo De Corato inserisce nel bilancio triennale l´”intervento di manutenzione straordinaria” per lo stabile, dichiarando però di dover trovare i fondi (5 miliardi di lire, che poi diventeranno 5 milioni di euro) Da “La repubblica” 18/02/2008.
Dall’iniziale affacciarsi di una speranza per i condomini delle White, il caso passa nuovamente in secondo piano rispetto ad altri progetti comunali e lo stabile torna ad essere dimenticato, continua a deteriorarsi e continuano a comparire malattie tumorali anche tra i più giovani, quei ragazzi nati nei primi anni ’80 e cresciuti con le polveri d’amianto sui vestiti e nei polmoni.
Tra il 2006 e il 2008, la trasmissione Anno Zero di Michele Santoro ospita in tre occasioni (“Milano e l’immigrazione” 14/09/2006; “Ancora tu” 07/02/2008; “Io voto casa” 27/03/2008) Oscar Spennati (in arte Oscar White), rapper milanese e abitante delle case d’amianto, portavoce della protesta sociale che si è levata contro l’amministrazione comunale, uno di quei ragazzi cresciuti negli anni ’80, che ha visto morire Gian Marco, il suo migliore amico ed ammalarsi in breve tempo altri due dei suoi amici.
Grazie alla pubblica denuncia, esposta anche in modo duro, durante la trasmissione di Rai2, una volta che il caso è diventato uno scandalo pubblico nazionale, le istituzioni si sono mosse con una nuova promessa: Barbara Ciabò (consigliere comunale di Milano e presidente della commissione Casa e Demanio) ha organizzato una commissione comunale presso il palazzo Marino dove l’assessore Verga si è impegnato ad iniziare i lavori di bonifica entro la fine del 2008.
Il comitato degli inquilini, ormai vaccinati da vane promesse, ha posto delle condizioni:

  1. definire una data precisa
  2. evacuare gli appartamenti prima di iniziare i lavori di bonifica
  3. Trovare quindi dei siti consoni per il trasferimento e la permanenza dei condomini nel periodo dei lavori di bonifica, per poi poter tornare negli appartamenti delle White.

In questo periodo, dopo il disastro provocato dal terremoto in Abruzzo, si è riproposta con prepotenza la questione della sicurezza nelle abitazioni, di una edilizia fatta rispettando le leggi che costruisca delle abitazioni che possano rappresentare dei sicuri rifugi per i propri inquilini. E’ passato un nuovo anno dalle ultime dichiarazioni e richieste di Oscar e degli abitanti delle White e la redazione di Notturni Condominiali ha voluto riprendere in mano la questione per dare un continuum di informazione a tutti coloro che avevano seguito il caso con commozione e partecipazione e che non hanno più avuto notizie a riguardo da parte dell’informazione ufficiale.
Di seguito, la video-intervista "Le White di Rogoredo, un anno dopo il 'botto' mediatico".

ULTIM'ORA: Per la serie "La Storia Infinita", sperando che non sia "Dalla Padella alla Brace"
Dalla cronaca milanese del Corriere della Sera, in data odierna 14/05/2009 si scopre che 63 famiglie, delle 152 che traslocheranno dalle White, verranno trasferite in zona Missaglia via Fabrizio De Andrè e saranno nuovamente a contatto con l'incubo 'amianto', poichè di fronte ai palazzi sorge un bocciodromo dal tetto in eternit. L'assessore Verga rassicura le famiglie, che secondo la ricerca di una società specializzata (?), le fibre di amianto libere in aria non costituiscono una minaccia poichè sono presenti ma nel rispetto dei limiti e che sarà fatta un'ulteriore verifica da parte della ASL. Rimane comunque lo sdegno per una notizia così paradossale, che necessita una celere verifica da parte delle istituzioni di competenza. Leggi l'articolo sul Corriere della Sera.it


mercoledì 18 marzo 2009

Skim World: dalla tela al graffiti writing

E' nel tessuto metropolitano fiorentino che nasce e si sviluppa l'arte pittorica di Francesco Forconi, meglio conosciuto come Skim. Nato a Firenze nel 1985, frequenta l'Istituto d'Arte di Porta Romana dove si diploma come grafico pubblicitario e successivamente la Scuola Internazionale di Comics, in cui perfeziona le sue tecniche grafiche, dando origine al marchio "Skim", che raffigura un moscardino stilizzato, firmato con la tag personale. Ha la fortuna di viaggiare, toccando città artisticamente attive tra cui New York, dove viene a contatto con la Street art e il Graffiti writing.
L'artista che più lo colpisce è Keith Haring, la cui sintesi delle linee emerge costantemente nei diversi stili che Skim utilizza. Infatti la caratteristica che per prima salta all'occhio nella pittura di Forconi è la molteplicità di stili e di tecniche impiegate: dalla più tradizionale pittura ad olio e acrilico su tela, si passa all'utilizzo di markers, bianchetto e colore spray; dalla pennellata morbida ed evanescente al tratto netto su colore uniforme e violento fino alla contaminazione contemporanea di tutte le tecniche.













I personaggi che mette in scena sono spesso creature dall'enorme testa e corpo esile, dagli occhi vuoti e privi di braccia quasi a voler significare la grandiosità dell'idea e l'inadeguatezza nel realizzarla (la serie de "il bambino e il palloncino", "l'elemosinatore"); ma anche esseri astratti, in cui umano e artificiale si fondono, primitivo e futuristico coesistono; la realtà, celata nella pienezza dei segni ("il giocatore di carte") e "la città", rappresentata come entità femminile, la cui vista incanta e terrorizza l'uomo, penetrando come un fascio luminoso nei suoi occhi, poi come un aerosol che inebria le sue narici ed infine come un pensiero che ha origine dalla testa.

Forconi dà spessore e profondità ai sensi e ai sentimenti umani come alle angoscie della sua generazione esprimendole attraverso l'uso energico del colore e la saturazione segnica degli spazi, quasi portando in superficie i contenuti di quelle teste grandiose che popolano le sue tele. Ma la sua arte non si ferma alla tela. La necessità di decorare e personalizzare si espande sulle pareti e sui muri, sui suppellettili quotidiani e su qualunque superficie utilizzabile.


E' stato presente agli ultimi 3 Festival della Creatività di Firenze, Pitti Immagine, ha realizzato opere pubbliche per Il Quadrifoglio e Informagiovani, ed è suo il graffito commissionato da Trenitalia nel sottopasso di Firenze-Rifredi. Attualmente sta lavorando al progetto del cartone animato "Ice Banana" e dipinge stabilmente nel suo laboratorio a Scandicci.

Visita il sito ufficiale di Skim:

martedì 10 marzo 2009

Sabina Guzzanti alla facoltà di Architettura di Firenze

Approfittando della tourné per lo spettacolo "Vilipendio", l'attrice satirica Sabina Guzzanti accetta con interesse di intervenire ad incontri e dibattiti pubblici nelle Università italiane, traendo da questi anche materiale per un progetto documentario sull'Italia, a cui sta attualmente lavorando.
Oggi pomeriggio è stata la volta di Firenze. Ospitata dalla facoltà di Architettura in piazza Ghiberti, ha partecipato insieme ad altri nomi del panorama satirico italiano, quali i fumettisti del Vernacoliere Daniele Caluri ed Emiliano Pagani ad un incontro dedicato a "Satira, Massmedia e Laicità".
Da un'iniziale definizione di 'Satira' presa in prestito dalle parole di Daniele Luttazzi - "la satira informa, deforma e fa quel cazzo che le pare"- si è passati alla discussione in chiave satirica sulle posizioni che il pontefice prende in merito alla politica italiana tentando di guidare l'opinione pubblica verso l'etica che la Chiesa sostiene, e all'osservazione della Guzzanti, tratta da un sondaggio della Ipsos, sul fatto che paradossalmente la maggioranza dei cittadini di religione cattolica dichiara di agire secondo coscienza e non secondo i dettami della Chiesa ed è interessata in misura minimale alle prese di posizione del Vaticano. Durante il dibattito, in cui non sono mancate domande provocatorie sul mezzo pubblicitario che la censura può rappresentare per gli artisti di satira, il tema si è progressivamente spostato verso la difficoltà che i giovani delle ultime generazioni, universitari e non, incontrano davanti alla possibilità di una solida aggregazione sociale e di un pensiero politico unitario e forte. L'attrice quindi si è messa a sua volta nella posizione dell'intervistatrice, con l'intento di indagare i motivi di questa inettitudine che attanaglia le ultime generazioni, relegandole in un precariato oltre che pratico-lavorativo, anche e soprattutto politico-decisionale.

mercoledì 4 marzo 2009

Lo SMOG SU TELA di Alessandro Ricci

Ad ogni epoca il proprio artista. Ad ogni artista la propria tecnica.
L'epoca che attraversiamo oggi è indubbiamente l'èra del petrolio: dell'industria ad esso votata e da esso dipendente; delle malattie che da esso e dai suoi composti derivano; delle turpitudini che esso lascia indelebilmente nel nostro ambiente e sul nostro paesaggio naturale; delle guerre che per esso si scatenano.
In questo tempo si colloca un artista contemporaneo, che è riuscito a cogliere e trasportare visivamente sulla tela, il risultato di questa 'sporca' èra. Il suo nome è Alessandro Ricci.
Nasce a Firenze nel 1968, animo da sempre inquieto, dapprima si dedica per passione alla poesia e alla musica, durante gli anni dello studio. Laureatosi in Scienze Naturali, nella sua coscienza prende forma un'idea, dettata da una particolare sensibilità verso l'ambiente come verso l'espressione artistica. Dipingere utilizzando un mezzo originale e provocatorio: lo smog, ossia quel particolato prodotto dalla combustione di idrocarburi che ingrigisce i colori reali delle nostre città industrializzate. L'idea nasce come contestazione e denuncia dell'inquinamento atmosferico che avvolge l'ambiente cittadino mischiandosi con l'ossigeno che respiriamo e annerendo case e monumenti così come le nostre vie respiratorie.
La raccolta delle polveri inquinanti avviene direttamente dai luoghi dove queste si depositano -racconta l'artista- facendo attenzione che il materiale raccolto sia "puro", non contaminato da agenti estranei come terra o vernici, quindi prelevato da persiane in plastica e marmi in strade particolarmente trafficate. Viene utilizzato semplicemente del cotone inumidito e passato sulle superfici scelte. Impregnate nel cotone, le polveri di città sono utilizzabili come tempera. Ad opera compiuta il quadro viene fissato con un fissativo per vernici che rende la tela lavabile.
La produzione di Alessandro Ricci comprende due distinti momenti: il figurativo e l'astratto.
Nel primo i soggetti da lui rappresentati sono spesso monumenti e vicoli di Firenze, la sua città natale, ma anche notturni condominiali di periferia e zone industriali. Gli astratti sembrano invece frutto di elucubrazioni cerebrali, di un pensiero ingegnoso e poetico che va oltre la rappresentabilità intellegibile e si affaccia sul puramente materico.

Alcune delle sue opere saranno esposte dal 6 al 26 Marzo 2009 presso il Ginger Zone di Scandicci (Fi) in occasione della mostra "Smog Painting e altro".

Visita la galleria on line:
Visualizza il performing video:

mercoledì 18 febbraio 2009

Satira Informazione e Censura



Ripropongo questo favoloso ed illuminante estratto dal "Decameron", che nel 2007 sembrò segnare il ritorno di Luttazzi alla televisione, ma che invece fu solo la parvenza di un ritorno quando il fantasma dell'Editto bulgaro si riaffacciò a cacciarlo nuovamente dal suo pulpito mediatico.
Lo ripropongo perchè la CENSURA del pensiero continua purtroppo ad essere un tema attuale, che scorre sotterraneo e passa inosservato, grazie alle multiple offerte che la televisione contemporanea italiana ci propone ogni giorno, deviando l'attenzione dello spettatore verso forme di intrattenimento passivo, davanti al quale la mente si appisola, si tranquillizza e viene "protetta" dalla realtà dei fatti. La televisione contemporanea è tutta una fiction. Il Boom dei Reality Show che è esploso da qualche anno a questa parte ne è paradossalmente un chiaro esempio. Trasmissioni, programmi e spettacoli che si riprongono di somministrare agli spettatori momenti di vita reale, non sono altro che teatrini atti ad attirare la curiosità umana verso una falsa realtà, che è difatti ricreata in luoghi chiusi, isolati e claustrofobici come una casa, una fattoria o un'isola deserta.
Ma quel che è preoccupante è che anche l'informazione televisiva si è trasformata in una sorta di fiction. L'informazione televisiva risulta ad uno sguardo attento centellinata, selezionata, pilotata, censurata.
Le notizie monotematiche prendono il via da un fatto pescato nella cronaca, da cui in breve tempo scaturisce un'onda informativa che ha la prepotenza di uno Tsunami mediatico, che travolge le coscienze degli spettatori. E così abbiamo l'onda delle madri assassine, dei figli assassini, dei delitti passionali, dei bambini rapiti, delle minorenni stuprate da extracomunitari clandestini. Notizie che odorano di strumento politico, che non servono ad informare il cittadino quanto a incutere terrore e a fomentare l'idea che ci sia bisogno del "pugno di ferro" di uno stato severo, sempre però mascherato da liberal-democratico.
Ed ecco che l'arte della Satira, un'arte millenaria che accompagna la storia dell'uomo, poichè la storia dell'uomo comprende la politica, il sesso, la religione e la morte, temi universali che la satira ha sempre trattato, ridicolizzandoli e riportandoli alla portata di tutti, viene vista come l'arte del denigrare la 'buona etica' e del vilipendere lo Stato e la Chiesa. E così spariscono dalle scene grandi comici satirici come Luttazzi, la Guzzanti o Grillo, perchè osano esprimere il loro libero pensiero e la loro libera arte attraverso un mezzo di comunicazione di massa 'democratico' quale dovrebbe essere la televisione.
Ma la cultura, l'informazione, la comunicazione non si fermano al 'mezzuccio' che è diventata la televisione. Dal giornale, siamo passati alla radio, dalla radio alla televisione, dalla televisione siamo giunti ad internet. La Rete è il mezzo di comunicazione contemporaneo in ascesa. E' l'unico mezzo veramente libero dove poter esprimere e comunicare i propri pensieri positivi così come i propri disagi. E' accessibile a tutti, un'infinita fonte di informazione, che necessita di una regolamentazione e di un attento controllo, ma che non può essere oscurata o censurata nella società civile di uno stato democratico, idea che invece si respira in questi giorni nel Parlamento italiano.

Visita il Blog di Daniele Luttazzi:
Visita il sito ufficiale di Sabina Guzzanti:
Visita il Blog di Beppe Grillo:

sabato 14 febbraio 2009

EVERYDAY by Noah Kalina. Music by Carly Comando



"Everyday" del fotografo newyorkese Noah Kalina è un work in progress, un'opera in corso di lavorazione, iniziata nel Gennaio 2000 e giunta alla sua prima edizione e pubblicazione nel 2006, anno in cui comparve su Vimeo e Youtube.
Il video è composto da una successione di 6 fotogrammi al secondo ed è il montaggio cronologico di 2356 autoritratti, scattati giorno dopo giorno in un periodo di sei anni. Il progetto ha avuto origine l'11 Gennaio 2000, giorno in cui Noah scattò il suo primo autoritratto, e si ferma al 31 Luglio 2006. Il seguito è in corso di lavorazione e lo sarà per l'intera durata della vita del fotografo, come lui stesso dichiara nelle faq sul progetto.

Che aggiungere alla visione quasi metafisica di questo volto di ragazzo che tramuta in uomo?
Il fluire delle immagini nel fiume di note dello splendido pezzo di Carly Comando non lascia molto spazio alle parole, ma solo ad emozioni.
Questo sguardo fisso davanti a sè, i suoi grandi occhi immobili, dritti negli occhi dello spettatore, mentre gli anni scorrono alle sue spalle, e sul suo volto credo che resteranno nella storia dell'arte visuale, come testimonianza di un'espressione artistica che corre parallela agli sviluppi tecnologici della comunicazione in digitale, e quindi al progresso e alla storia dell'essere umano.

Nel 2007 il video viene parodiato nella puntata dei Simpson dal titolo originale "Eternal moonshine of the Simpson mind" ("Se mi ubriachi cancello i Simpson").

Per maggiori informazioni su Noah Kalina:

Per maggiori informazioni su Carly Comando: