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mercoledì 18 marzo 2009

Skim World: dalla tela al graffiti writing

E' nel tessuto metropolitano fiorentino che nasce e si sviluppa l'arte pittorica di Francesco Forconi, meglio conosciuto come Skim. Nato a Firenze nel 1985, frequenta l'Istituto d'Arte di Porta Romana dove si diploma come grafico pubblicitario e successivamente la Scuola Internazionale di Comics, in cui perfeziona le sue tecniche grafiche, dando origine al marchio "Skim", che raffigura un moscardino stilizzato, firmato con la tag personale. Ha la fortuna di viaggiare, toccando città artisticamente attive tra cui New York, dove viene a contatto con la Street art e il Graffiti writing.
L'artista che più lo colpisce è Keith Haring, la cui sintesi delle linee emerge costantemente nei diversi stili che Skim utilizza. Infatti la caratteristica che per prima salta all'occhio nella pittura di Forconi è la molteplicità di stili e di tecniche impiegate: dalla più tradizionale pittura ad olio e acrilico su tela, si passa all'utilizzo di markers, bianchetto e colore spray; dalla pennellata morbida ed evanescente al tratto netto su colore uniforme e violento fino alla contaminazione contemporanea di tutte le tecniche.













I personaggi che mette in scena sono spesso creature dall'enorme testa e corpo esile, dagli occhi vuoti e privi di braccia quasi a voler significare la grandiosità dell'idea e l'inadeguatezza nel realizzarla (la serie de "il bambino e il palloncino", "l'elemosinatore"); ma anche esseri astratti, in cui umano e artificiale si fondono, primitivo e futuristico coesistono; la realtà, celata nella pienezza dei segni ("il giocatore di carte") e "la città", rappresentata come entità femminile, la cui vista incanta e terrorizza l'uomo, penetrando come un fascio luminoso nei suoi occhi, poi come un aerosol che inebria le sue narici ed infine come un pensiero che ha origine dalla testa.

Forconi dà spessore e profondità ai sensi e ai sentimenti umani come alle angoscie della sua generazione esprimendole attraverso l'uso energico del colore e la saturazione segnica degli spazi, quasi portando in superficie i contenuti di quelle teste grandiose che popolano le sue tele. Ma la sua arte non si ferma alla tela. La necessità di decorare e personalizzare si espande sulle pareti e sui muri, sui suppellettili quotidiani e su qualunque superficie utilizzabile.


E' stato presente agli ultimi 3 Festival della Creatività di Firenze, Pitti Immagine, ha realizzato opere pubbliche per Il Quadrifoglio e Informagiovani, ed è suo il graffito commissionato da Trenitalia nel sottopasso di Firenze-Rifredi. Attualmente sta lavorando al progetto del cartone animato "Ice Banana" e dipinge stabilmente nel suo laboratorio a Scandicci.

Visita il sito ufficiale di Skim:

martedì 10 marzo 2009

Sabina Guzzanti alla facoltà di Architettura di Firenze

Approfittando della tourné per lo spettacolo "Vilipendio", l'attrice satirica Sabina Guzzanti accetta con interesse di intervenire ad incontri e dibattiti pubblici nelle Università italiane, traendo da questi anche materiale per un progetto documentario sull'Italia, a cui sta attualmente lavorando.
Oggi pomeriggio è stata la volta di Firenze. Ospitata dalla facoltà di Architettura in piazza Ghiberti, ha partecipato insieme ad altri nomi del panorama satirico italiano, quali i fumettisti del Vernacoliere Daniele Caluri ed Emiliano Pagani ad un incontro dedicato a "Satira, Massmedia e Laicità".
Da un'iniziale definizione di 'Satira' presa in prestito dalle parole di Daniele Luttazzi - "la satira informa, deforma e fa quel cazzo che le pare"- si è passati alla discussione in chiave satirica sulle posizioni che il pontefice prende in merito alla politica italiana tentando di guidare l'opinione pubblica verso l'etica che la Chiesa sostiene, e all'osservazione della Guzzanti, tratta da un sondaggio della Ipsos, sul fatto che paradossalmente la maggioranza dei cittadini di religione cattolica dichiara di agire secondo coscienza e non secondo i dettami della Chiesa ed è interessata in misura minimale alle prese di posizione del Vaticano. Durante il dibattito, in cui non sono mancate domande provocatorie sul mezzo pubblicitario che la censura può rappresentare per gli artisti di satira, il tema si è progressivamente spostato verso la difficoltà che i giovani delle ultime generazioni, universitari e non, incontrano davanti alla possibilità di una solida aggregazione sociale e di un pensiero politico unitario e forte. L'attrice quindi si è messa a sua volta nella posizione dell'intervistatrice, con l'intento di indagare i motivi di questa inettitudine che attanaglia le ultime generazioni, relegandole in un precariato oltre che pratico-lavorativo, anche e soprattutto politico-decisionale.

mercoledì 4 marzo 2009

Lo SMOG SU TELA di Alessandro Ricci

Ad ogni epoca il proprio artista. Ad ogni artista la propria tecnica.
L'epoca che attraversiamo oggi è indubbiamente l'èra del petrolio: dell'industria ad esso votata e da esso dipendente; delle malattie che da esso e dai suoi composti derivano; delle turpitudini che esso lascia indelebilmente nel nostro ambiente e sul nostro paesaggio naturale; delle guerre che per esso si scatenano.
In questo tempo si colloca un artista contemporaneo, che è riuscito a cogliere e trasportare visivamente sulla tela, il risultato di questa 'sporca' èra. Il suo nome è Alessandro Ricci.
Nasce a Firenze nel 1968, animo da sempre inquieto, dapprima si dedica per passione alla poesia e alla musica, durante gli anni dello studio. Laureatosi in Scienze Naturali, nella sua coscienza prende forma un'idea, dettata da una particolare sensibilità verso l'ambiente come verso l'espressione artistica. Dipingere utilizzando un mezzo originale e provocatorio: lo smog, ossia quel particolato prodotto dalla combustione di idrocarburi che ingrigisce i colori reali delle nostre città industrializzate. L'idea nasce come contestazione e denuncia dell'inquinamento atmosferico che avvolge l'ambiente cittadino mischiandosi con l'ossigeno che respiriamo e annerendo case e monumenti così come le nostre vie respiratorie.
La raccolta delle polveri inquinanti avviene direttamente dai luoghi dove queste si depositano -racconta l'artista- facendo attenzione che il materiale raccolto sia "puro", non contaminato da agenti estranei come terra o vernici, quindi prelevato da persiane in plastica e marmi in strade particolarmente trafficate. Viene utilizzato semplicemente del cotone inumidito e passato sulle superfici scelte. Impregnate nel cotone, le polveri di città sono utilizzabili come tempera. Ad opera compiuta il quadro viene fissato con un fissativo per vernici che rende la tela lavabile.
La produzione di Alessandro Ricci comprende due distinti momenti: il figurativo e l'astratto.
Nel primo i soggetti da lui rappresentati sono spesso monumenti e vicoli di Firenze, la sua città natale, ma anche notturni condominiali di periferia e zone industriali. Gli astratti sembrano invece frutto di elucubrazioni cerebrali, di un pensiero ingegnoso e poetico che va oltre la rappresentabilità intellegibile e si affaccia sul puramente materico.

Alcune delle sue opere saranno esposte dal 6 al 26 Marzo 2009 presso il Ginger Zone di Scandicci (Fi) in occasione della mostra "Smog Painting e altro".

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