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mercoledì 18 febbraio 2009

Satira Informazione e Censura



Ripropongo questo favoloso ed illuminante estratto dal "Decameron", che nel 2007 sembrò segnare il ritorno di Luttazzi alla televisione, ma che invece fu solo la parvenza di un ritorno quando il fantasma dell'Editto bulgaro si riaffacciò a cacciarlo nuovamente dal suo pulpito mediatico.
Lo ripropongo perchè la CENSURA del pensiero continua purtroppo ad essere un tema attuale, che scorre sotterraneo e passa inosservato, grazie alle multiple offerte che la televisione contemporanea italiana ci propone ogni giorno, deviando l'attenzione dello spettatore verso forme di intrattenimento passivo, davanti al quale la mente si appisola, si tranquillizza e viene "protetta" dalla realtà dei fatti. La televisione contemporanea è tutta una fiction. Il Boom dei Reality Show che è esploso da qualche anno a questa parte ne è paradossalmente un chiaro esempio. Trasmissioni, programmi e spettacoli che si riprongono di somministrare agli spettatori momenti di vita reale, non sono altro che teatrini atti ad attirare la curiosità umana verso una falsa realtà, che è difatti ricreata in luoghi chiusi, isolati e claustrofobici come una casa, una fattoria o un'isola deserta.
Ma quel che è preoccupante è che anche l'informazione televisiva si è trasformata in una sorta di fiction. L'informazione televisiva risulta ad uno sguardo attento centellinata, selezionata, pilotata, censurata.
Le notizie monotematiche prendono il via da un fatto pescato nella cronaca, da cui in breve tempo scaturisce un'onda informativa che ha la prepotenza di uno Tsunami mediatico, che travolge le coscienze degli spettatori. E così abbiamo l'onda delle madri assassine, dei figli assassini, dei delitti passionali, dei bambini rapiti, delle minorenni stuprate da extracomunitari clandestini. Notizie che odorano di strumento politico, che non servono ad informare il cittadino quanto a incutere terrore e a fomentare l'idea che ci sia bisogno del "pugno di ferro" di uno stato severo, sempre però mascherato da liberal-democratico.
Ed ecco che l'arte della Satira, un'arte millenaria che accompagna la storia dell'uomo, poichè la storia dell'uomo comprende la politica, il sesso, la religione e la morte, temi universali che la satira ha sempre trattato, ridicolizzandoli e riportandoli alla portata di tutti, viene vista come l'arte del denigrare la 'buona etica' e del vilipendere lo Stato e la Chiesa. E così spariscono dalle scene grandi comici satirici come Luttazzi, la Guzzanti o Grillo, perchè osano esprimere il loro libero pensiero e la loro libera arte attraverso un mezzo di comunicazione di massa 'democratico' quale dovrebbe essere la televisione.
Ma la cultura, l'informazione, la comunicazione non si fermano al 'mezzuccio' che è diventata la televisione. Dal giornale, siamo passati alla radio, dalla radio alla televisione, dalla televisione siamo giunti ad internet. La Rete è il mezzo di comunicazione contemporaneo in ascesa. E' l'unico mezzo veramente libero dove poter esprimere e comunicare i propri pensieri positivi così come i propri disagi. E' accessibile a tutti, un'infinita fonte di informazione, che necessita di una regolamentazione e di un attento controllo, ma che non può essere oscurata o censurata nella società civile di uno stato democratico, idea che invece si respira in questi giorni nel Parlamento italiano.

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